mercoledì 2 maggio 2012

VIA DEI TOPI VOLANTI aka DISORIENTERING CCC

Giovedi' 26 Aprile. Marco e Fred. L'Angelone, il suo Zucco e il Primo Sperone.

Partiamo carichi di ardimento e in un fottuto ritardo causa pausa caffe' di Anna, che prontamente rigira la colpa su di noi....ma tutto si risolve schiacciando un po' di piu' sul pedale.
Al parcheggio di Barzio incontriamo Erica, Paolo, Riccardo e compagni: puntano Anabasi.
Marco e Fred, sotto consiglio di Erica decidono di cimentarsi in "La Via del Verme".
Ci avevano anche suggerito il settore del " Pistolino"....ma per dignita' decidiamo di declinare.
Marco al presunto attacco della via. Faccia da guerra sempre presente

Alla base di queste belle placche di calcare cominciamo a cercare l'attacco della via: lo sbagliamo in pieno, ovviamente.


VARIANTE GUIZZETTI/VAGLIATI Primo Sperone, Zucco dell'Angelone



L1  Parte Marco che attacca una placca di 6b, decidiamo di traversare a sinistra qualche metro per prendere un 4, decisamente piu' alla nostra portata.

L2  La prima sosta non e‘ delle piu‘ comode, ma da li‘ parte un breve tiro con singolo di fiducia in partenza, superato quello si prosegue seguendo la linea piu‘ logica su una serie di concrezioni ben chiare.

La sosta appena prima del primo tetto

L3 Si sosta sotto un tettino che si segue sulla destra qualche metro, fino ad una spaccatura ben appigliata che in 2 movimenti permette di superarlo. Questo passaggio, che si spara Marco, presenta un paio di tasche chiave, peccato in ognuna di esse ci fosse uno stagno. Si esce su buone prese e si giunge ad una cengia che sembra un parcheggio...da qui dobbiamo rivedere un poco la nostra linea di salita.
La gioia che offre una gran cengia

L4 - TRAVERSO DEL COCKER   In sosta ci troviamo ad affrontare un bivio, proseguire piegando verso destra e arrivare all'ultima sosta, oppure consultare la guida e capire dove cazzo siamo. Optiamo per la seconda.
Eccolo. IL TRAVERSO DEL COCKER. Sullo sfondo, un uomo soddisfatto.
Scopriamo cosi' che ci troviamo una decina di metri a destra rispetto la via che avevamo intenzione di fare: possiamo traversare! Dalla cengia, con l' ausilio di un paio di madonne, riusciamo a vedere due fittoni di una vecchia sosta che si trovano su un risalto alla nostra sinistra. Fred, tonicizzato dal buon Marco, parte e, dicendo messa, cavalca il traverso arrivando alla sosta successiva.

L5  Siamo alla sosta delle meraviglie, belli e soddisfatti. Ora l' ultimo tiro. Breve strapiombo - sul quale Fred piu' volte ha espresso la volonta' di abbandonare l'arrampicata e  di darsi al tennis -  e uscita su placca piuttosto intuitiva. Si giunge all' ultima sosta, questa volta gia' attrezzata, ci si fa un paio di sigarette, si sparano 4 stronzate, e ci si cala sulla via.
Marco, fottutamente contento, all'ultima sosta.


Alla prossima! Che, tempo permettendo, potrebbe essere molto presto.
Ale' bel dur




Frasi che hanno segnato la salita:

- “Sara' di qui, no?“. Attacco della via
- “Fred, occhio che si muovono sassi“. Un minuto prima che mi volasse addosso un topo.
- “Zuccami sta guida dell'Angelone". Confusione lessicale una volta visto il traverso.
- Fred       “Rock n roooooll“
  Marco    “Ok, arrivooo“
  Fred       “nooooo. non t ho ancora piastrinatoooo. Feeeermo“
  Marco    “eh?“   dopo qualche minuto e dopo aver gia' superato lo strapiombo

- “Cazzo qui e' tutto bagnato. Cazzo. Ci rovescio dentro tutta la magnesite?" Anonimo

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